mercoledì 30 settembre 2009

Un po' di storia: il VALZER


Diffuso inizialmente in Austria e nel sud della Germania, il valzer conquistò ben presto gran parte dell'Europa: dalla Francia (dove fu introdotto da Maria Antonietta) alla Russia, dall'Italia all'Inghilterra, diventando una danza internazionale. Il successo fu dovuto non solo al carattere fluente e orecchiabile della musica ma anche al fatto che per la prima volta la coppia di ballerini danzava abbracciata.
Il valzer viennese di Johann Baptist Strauß, Johann Strauß jr e Joseph Lanner conservò un andamento veloce e spigliato, mentre in Francia la nuova danza toccò la massima popolarità all'interno del genere operettistico, acquistando un carattere più languido e sentimentale.
In Inghilterra alla fine del XIX secolo si affermò il valzer lento.
Presente sporadicamente anche nelle opere dei compositori del
classicismo viennese, il valzer si impose in ambito colto all'inizio del XIX secolo, grazie a Johann Nepomuk Hummel (che ne definisce il canone formale) e a Carl Maria von Weber.

In Francia diventò una forma classica, pianistica e sinfonica, grazie a Hector Berlioz e Frédéric Chopin. In Italia si sviluppò soprattutto in ambito operistico, mentre in Russia fu impiegato correntemente da Pëtr Il'ič Čajkovskij, in particolare nei balletti ma anche nelle suite e nelle composizioni per pianoforte.
I compositori espressionisti e pre-espressionisti di area germanica - da
Gustav Mahler a Richard Strauss e Alban Berg - lo utilizzarono largamente, ma con uno spirito nuovo, caustico e dissacratorio.
Oggi il valzer è un ballo, anche in ambito popolare, eseguito con poche varianti in tutti i repertori e accompagnato con strumenti tradizionali come l'
organetto, la fisarmonica, il piffero e la cornamusa.


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